martes, 29 de octubre de 2013

Uomo di tutti, uomo di nessuno

É stato cresciuto fra le onde,
dal nord, dal sud,
da qualsiasi parte.

Si é vestito sempre con il vento,
invernale, d'estate,
con qualsiasi vento.

Quando bambino,
fu amico di tanti altri,
soprattutto ragazzi piccoli,
perché quelli neanche devono parlare per diventare amici.

Quando ragazzo,
ogni giorno era fantastico.
Sette donne diverse ogni settimana.
C'era la francese, l'americana,
la brasiliana, la cinese,
l'araba. Tutte.

Quest'uomo anche sapeva un po' di tutto.
Diceva "ti amo" in qualsiasi lingua,
Raccontava ai suoi amici continentali,
Tutte le storie che venivano con il mare.
Parlava di denaro, di merce, di cibi strani, di costumi diversi.
Anche delle impronte che lasciava il Sole negli occhi dei navigatori.
Della moglie che aspettava al marito e del marito che solo era tal cosa quando arrivava a terra.
Delle lacrime.

Anche ha conosciuto l'amore,
vedendo le coppie che si giuravano insieme per sempre,
che si fondivano nei baci senza fine, negli abbracci.

L'unica cosa della quale non si é reso conto perfino ad essere morto,
é che questa vita intensa,
mascherata, agitata,
nuova ogni giorno,
L'aveva lasciato senza patria alcuna.
Nel funerale c'era gente sconosciuta ed una memoriale che diceva:

"Al servitore di tutti"

Un bambino camminava insieme alla madre,
e voleva sapere chi era quest'uomo,
Ma nessuno glielo seppe spiegare.

Quando morí,
non era solo,
C'era molta gente,
Di qualsiasi bandiera
Tutte diverse, nessuna sua